Il problema
Secondo i dati più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’obesità infantile e adolescenziale ha raggiunto livelli allarmanti a livello globale. Nel 2022, oltre 390 milioni di bambini e adolescenti tra 5 – 19 anni erano in sovrappeso; di questi 160 milioni obesi. La prevalenza di obesità tra i giovani è aumentata notevolmente dal 1990, passando da 2% a 8% per la fascia d’età 5-19 anni. Vi è una crescita parallela tra maschi e femmine, con 21% dei ragazzi e 19% delle ragazze che risultano in sovrappeso.
L’obesità infantile non è più un problema di Paesi ad alto reddito, in quanto sta emergendo anche in molti a medio e basso reddito, soprattutto in Asia e Africa. Tale condizione aumenta in modo significativo il rischio di malattie non trasmissibili, come diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, oltre ad influire negativamente su benessere mentale e qualità della vita, situazione spesso esacerbata dallo stigma e dall’isolamento sociale.
Le cause principali dell’obesità includono una combinazione di fattori ambientali, sociali e comportamentali, tra cui la scarsa accessibilità ad alimenti sani e la mancanza di attività fisica adeguata nelle abitudini quotidiane. Interventi mirati su dieta, esercizio fisico e modifiche comportamentali, supportati da politiche sanitarie, sono essenziali per invertire questa tendenza crescente.
La buona prassi
Recentemente US Preventive Services Task Force ha rinnovato la raccomandazione sull’importanza della misura dell’Indice di Massa Corporea (BMI, Body Mass Index), come screening per rilevare condizioni di sovrappeso /obesità in bambini e adolescenti: un valore elevato indica che il problema deve essere affrontato senza indugio.
BMI, calcolato in base al peso e alla statura, permette di classificare i bambini in normopeso, sovrappeso o obesi, usando curve di crescita e percentili. Un BMI tra 85° – 95° percentile indica sovrappeso, mentre oltre il 95° percentile si parla di obesità. Sebbene il BMI non sia una misura perfetta dell’adiposità, resta uno strumento di riferimento.
Le raccomandazioni di recente emanate si rivolgono a bambini e adolescenti di età superiore a 6 anni. Gli interventi comprendono counseling comportamentale e, in alcuni casi, la farmacoterapia. In tale ambito, anche se esistono farmaci che possono essere efficaci, l’utilità a lungo termine è ancora incerta, con possibile ritorno al peso precedente una volta interrotta la terapia. Il trattamento comportamentale rimane pertanto la prima scelta.
Di cosa si tratta?
Il counseling comportamentale in ambito di obesità infantile e adolescenziale è un intervento multidisciplinare e intensivo, progettato per aiutare bambini e rispettive famiglie a modificare abitudini alimentari con l’obiettivo di promuovere perdita di peso duratura e sani stili di vita. Tale approccio si basa su una serie di tecniche e strumenti psicologici e comportamentali, mirati a incoraggiare cambiamenti graduali e sostenibili. Componenti del counseling comportamentale sono:
- Educazione alimentare e fisica. Il counseling fornisce informazioni chiare e pratiche su cosa costituisce una dieta equilibrata e su quali sono le corrette abitudini alimentari. Vengono trattati temi come la scelta di alimenti sani, il controllo delle porzioni e l’importanza di leggere le etichette nutrizionali. Contemporaneamente si incoraggia l’attività fisica quotidiana e sono forniti consigli su esercizi adatti ad età, condizione fisica e interessi del bambino, al fine di incrementare il movimento e ridurre la sedentarietà.
- Interventi rivolti ai genitori. Il ruolo dei genitori è cruciale: spesso il counseling include sessioni a loro dedicate, finalizzate a migliorare le abitudini alimentari familiari e l’ambiente domestico. I genitori vengono istruiti a creare un contesto favorevole, in cui promuovere cibi salutari e comportamenti attivi, e a essere modelli di riferimento positivi per i loro figli. Alcuni interventi possono essere condotti separatamente per genitori e figli, mentre altri possono includere sessioni congiunte per migliorare la dinamica familiare.
- Tecniche di cambiamento comportamentale. Consistono in: 1) Monitoraggio. I partecipanti imparano a monitorare alimentazione e attività fisica tramite diari alimentari o app. Questo aiuta a sviluppare consapevolezza e a identificare aree di miglioramento; 2) Fissazione degli obiettivi. Vengono stabiliti obiettivi realistici e misurabili, come ridurre le calorie giornaliere, aumentare l’attività fisica o ridurre il consumo di zuccheri. Gli obiettivi vengono monitorati regolarmente, e possono essere aggiustati in base ai progressi; 3) Risoluzione dei problemi. I partecipanti imparano tecniche per identificare e affrontare ostacoli che impediscono di adottare abitudini più sane. Possono includere strategie per affrontare situazioni sociali o familiari difficili, che ostacolano il cambiamento; 4) Rinforzo positivo. Vengono introdotte ricompense non alimentari per celebrare i progressi, incentivando la motivazione. Ciò può includere piccoli premi per il raggiungimento di traguardi, aumentando il senso di realizzazione e l’autoefficacia.
- Sessioni di gruppo. Il counseling comportamentale può includere incontri di gruppo in cui i partecipanti condividono esperienze, difficoltà e successi. Tali incontri possono migliorare il senso di appartenenza, offrire sostegno emotivo e creare un ambiente positivo di collaborazione. Possono includere attività educative, giochi interattivi e discussioni guidate, con focus su alimentazione, esercizio fisico e benessere mentale.
- Gestione del tempo e delle risorse. Vengono insegnate tecniche per pianificare i pasti, organizzare attività fisiche nella giornata e bilanciare gli impegni familiari con il percorso di miglioramento della salute. La gestione del tempo è importante per aiutare le famiglie a trovare spazio per uno stile di vita sano nella loro routine quotidiana.
- Durata e intensità dell’intervento. Per essere efficace, il counseling comportamentale per l’obesità pediatrica deve essere intensivo. Gli studi indicano che devono essere dedicate almeno 26 ore all’anno (equivalenti a circa mezz’ora alla settimana) per ottenere risultati tangibili. Le sessioni possono essere condotte in forma individuale o di gruppo, e solitamente coinvolgono un team multidisciplinare che include pediatri, dietologi, psicologi e altri specialisti.
Risultato atteso del counseling comportamentale è aiutare i bambini a ridurre il proprio peso corporeo o stabilizzarlo entro una gamma di normalità; migliorare l’autostima e il benessere emotivo, riducendo il rischio di disturbi alimentari e ansia; apprendere abitudini di vita salutari che possano essere mantenute nel tempo.
In sintesi, il counseling comportamentale è uno strumento completo e intensivo mirato a promuovere un cambiamento duraturo nello stile di vita dei bambini e delle loro famiglie, attraverso modalità che prevedono un supporto continuo, efficace e sostenibile.
Riferimenti
WHO. Obesity and Overweight. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/obesity-and-overweight
USPSTF. Final Recommendation Statement. High Body Mass Index in Children and Adolescents: Interventions. June 18, 2024. https://www.uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/recommendation/obesity-in-children-and-adolescents-screening
ASPIC odv. Obesità in bambini e adolescenti. Screening. https://www.aspicodv.com/schede/obesita-in-bambini-ed-adolescenti-screening/