ASPIC ha recentemente completato il progetto “Dal laboratorio alla comunità: convergenza tra scienza e salute della popolazione”, iniziativa per diffondere conoscenze e pratiche di prevenzione nella comunità di Falchera. Grazie alla collaborazione di operatori sanitari, educatori pari e partner locali, il Progetto ha contribuito a migliorare la consapevolezza sulla salute e a superare alcune delle barriere sociali, culturali e linguistiche che limitano l’accesso alla prevenzione.
Premesse e Obiettivi
Il Progetto nasce dalla consapevolezza che, nonostante la prevenzione sia un elemento chiave per una vita sana e attiva, spesso strutture del Servizio Sanitario non riescono a offrire interventi preventivi su larga scala, in quanto prevalentemente indirizzate alla cura di malattie. Di fronte a tale evidenza, ASPIC ha voluto promuovere una cultura della prevenzione, offrendo strumenti concreti per aiutare le persone a prendersi cura della propria salute.
Gli obiettivi principali del Progetto includevano:
- Sensibilizzazione su prevenzione primaria e secondaria, attraverso incontri informativi e atelier pratici su temi legati alla salute mentale e fisica
- Accesso a informazioni sui fattori di rischio individuali, tramite un infopoint che, con l’aiuto di operatori sanitari e mediatori culturali, ha offerto valutazioni e raccomandazioni personalizzate su buone prassi in prevenzione.
- Supporto per superare barriere sociali e culturali, attraverso l’aiuto di educatori pari e la collaborazione con partner locali, per facilitare la comprensione di informazioni e ampliare la platea di persone da sensibilizzare sull’importanza dell’adozione di sani stili di vita.
Attività e Risultati
ASPIC ha realizzato tutte le attività programmate, offrendo agli aderenti dell’iniziativa diverse opportunità per apprendere e adottare comportamenti salutari:
- Corso su Prevenzione primaria e secondaria. Il Corso è stato progettato per educare i partecipanti su temi come la sindrome metabolica, la gestione dello stress, la prevenzione di malattie cardiovascolari, la promozione di abitudini alimentari sane. In totale sono stati realizzati 16 incontri per un totale di 266 presenze (VM: 17 partecipanti per lezione): inoltre, il 60% dei discenti ha raggiunto gli obiettivi di apprendimento prefissati. Il problema principale è risultato il tasso di abbandono (35%): il più delle volte correlato ad impegni familiari, ma probabilmente anche a mancanza di certificazione ufficiale del Corso, fattore che può aver influenzato la motivazione a partecipare.
- Atelier di prevenzione della demenza. L’atelier ha offerto un’esperienza interattiva, trattando la prevenzione del declino cognitivo attraverso attività pratiche, tra cui anche rappresentazioni grafiche di come è vista la malattia e delle condizioni cliniche che ne favoriscono la comparsa. Un’immagine particolarmente simbolica, raffigurante una persona anziana bloccata e inascoltata dalla famiglia, ha stimolato una riflessione sull’importanza del supporto familiare per prevenire o gestire i primi segni di malattia.
- Infopoint sulla salute. Il punto informativo ha accolto 53 utenti, di cui 27 italiani e 26 stranieri, e ha fornito 259 raccomandazioni su Buone Prassi, con una media di 6,7 raccomandazioni per i partecipanti stranieri e 3,1 per quelli italiani. L’infopoint ha rappresentato un’importante occasione per informare la comunità sui fattori di rischio individuali e promuovere stili di vita salutari. La sfida tuttavia è poter garantire che le prescrizioni siano effettivamente adottate: molte persone infatti tendono a sottovalutare la prevenzione in assenza di sintomi evidenti. Il follow-up è stato parzialmente efficace; l’impiego di strumenti digitali, come WhatsApp, potrebbe migliorare la partecipazione, come risulta dall’attuale esperienza.
- Collaborazione con sedi strategiche. La scelta di collocare l’infopoint in Centri già attivi nel sostegno alla comunità, come AttivaMente Benessere e Cascina Falchera, ha permesso di raggiungere utenti più vulnerabili: ciò può offrire supporto, ma anche facilitare la sensibilizzazione sulla prevenzione e favorire maggior motivazione nell’aderire a buone prassi.
Conclusioni
Il Progetto ha evidenziato l’importanza di un approccio integrato per promuovere il benessere a livello comunitario. Gli educatori pari, che condividono il background culturale con la popolazione target, sono stati fondamentali per migliorare la partecipazione e la comprensione delle informazioni, grazie alla loro capacità di comunicare in modo semplice e diretto. La scelta di sedi strategiche per l’infopoint ha dimostrato che il contesto gioca un ruolo cruciale nel coinvolgimento della comunità e nella buona riuscita di iniziative di sensibilizzazione.
In un’ottica futura, ASPIC mira a rafforzare il ruolo degli educatori pari, investendo ulteriormente nella loro formazione e nel coinvolgere nuovi partner per potenziare le attività di supporto. Ritiene fondamentale mantenere la collocazione dell’infopoint in sedi che già per loro mission sono indirizzate a rimuovere barriere limitanti l’adozione di buone pratiche in prevenzione (instabilità economica, isolamento sociale, etc.).
Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti e ai partner locali che hanno reso possibile la realizzazione del Progetto. Si è trattato di un primo passo, necessario per conoscere attori e contesto da cui trarre indicazioni su come procedere per promuovere salute, nell’ottica di incidere in modo positivo e duraturo sul benessere della popolazione.
Riferimenti
ELISA 12. Progetto “Dal laboratorio alla comunità. A Falchera convergenza tra scienza e salute della popolazione”. https://www.aspicodv.com/progetti-chiusi/elisa-12-dal-laboratorio-alla-comunita/ https://www.aspicodv.com/wp-content/uploads/2022/09/ASPIC_Sintesi-Report-Fine-Progetto.pdf