2025/01/22 hMPV (MetaPneumovirusUmano): ci sono Motivi di Preoccupazione?


Le segnalazioni provenienti dalla Cina a partire da dicembre 2024, relative a un forte aumento di casi di infezioni da virus respiratori (tra cui hMPV di cui pochi hanno sentito parlare) hanno evocato echi oscuri dell’inizio della pandemia da Covid, quasi esattamente cinque anni fa. Secondo gli esperti, però, la situazione è molto diversa da quando il Covid-19 ha cominciato la sua devastante corsa attraverso il mondo.

In primo luogo, il virus hMPV, virus a RNA appartenente alla famiglia dei Pneumoviridi (humanMetaPneumoVirus), non è nuovo come Covid. È stato identificato nei Paesi Bassi nel 2001, ma i ricercatori dicono che circola nell’uomo da almeno 60 anni. È uno tra i diversi patogeni che ogni anno vanno in giro per il mondo causando una malattia respiratoria; è così comune che la maggior parte dei colpiti ne sono stati infettati già durante l’infanzia, e poi hanno continuato ad avere ulteriori infezioni nel corso della loro vita. Nei Paesi in cui il clima è freddo per alcuni mesi all’anno, hMPV può avere un andamento stagionale, non diversamente dall’influenza, mentre nei paesi equatoriali circola tutto l’anno a bassi livelli. È molto simile agli altri virus respiratori, causando febbre, dispnea, tosse e congestione nasale. Come gli altri causa una malattia lieve, di 2-5 giorni, che però può diventare grave, come sempre, in bambini, anziani, persone debilitate. A causa di tale similitudine, la maggior parte delle infezioni non gli viene attribuita, anche perché i test per hMPV non vengono eseguiti di routine, come avviene per influenza, Covid e RSV. Del tutto identiche sono le modalità di infezione e trasmissione da un individuo a un altro. Non esiste vaccino, e il trattamento è sintomatico.

Le autorità sanitarie cinesi hanno dichiarato un aumento dei casi di infezione da hMPV, soprattutto nel nord del Paese e tra i bambini sotto i 14 anni, ma hanno sottolineato che il virus è noto e non rappresenta un pericolo importante. Ricordiamo che il Coronavirus del Covid era un patogeno nuovo, contro il quale il sistema immunitario della gente non aveva costruito alcuna difesa. Il picco è atteso alla fine di gennaio ’25 in occasione delle feste per il Capodanno Lunare, quando molte persone viaggiano e si radunano in grandi gruppi. I dati ufficiali hanno segnalato l’aumento a partire da metà dicembre, sia nel territorio che negli ospedali. Alcuni genitori e utenti dei social media che non avevano mai sentito parlare di questo virus, osservando le foto e i video di ospedali sovraffollati postate su Weibo e altri social hanno incominciato a chiedere notizie e consigli online.

La risposta dei sanitari invitava alla calma e all’applicazione delle normali precauzioni, come lavarsi bene le mani ed evitare gli affollamenti. In ogni caso, i responsabili ufficiali della sanità hanno detto che avrebbero messo in piedi un sistema di monitoraggio per polmonite di origine ignota, con procedure di laboratorio per identificare e segnalare i casi, e direttive per la verifica e il trattamento dei dati da parte delle agenzie di prevenzione e controllo delle malattie. Di fronte ai social media che esprimevano timori e domande anche relative a una presunta maggiore severità dell’influenza stagionale, i media statali hanno cercato di rassicurare la gente, mettendo in guardia dall’assumere antivirali alla cieca.

La WHO non ha espresso alcuna preoccupazione, citando i rapporti settimanali ricevuti dalle autorità cinesi che mostravano un aumento dei casi in linea con le previsioni: “come atteso in questo periodo dell’anno, l’inverno dell’emisfero settentrionale, si assiste di mese in mese a un aumento delle infezioni respiratorie acute, influenza stagionale, RSV e hMPV.”  A questi commenti di alcuni suoi membri, ha fatto seguito una dichiarazione ufficiale: “La WHO è in contatto con le autorità ufficiali della Cina e non ha ricevuto alcun rapporto relativo alla comparsa di focolai inusuali. Le autorità cinesi dichiarano che il loro sistema sanitario non è saturo e non ci sono state dichiarazioni di emergenza”

L’ECDC, sezione europea del CDC americano, rassicura che l’attuale situazione epidemiologica in Cina riflette un aumento stagionale delle infezioni respiratorie dovute ai comuni patogeni respiratori e non pone alcuna specifica preoccupazione per l’Europa dove, tra l’altro, la malattia da hMPV non è soggetta all’obbligo di notifica. La sorveglianza delle infezioni respiratorie acute mostra l’atteso aumento di attività dei virus respiratori, particolarmente dell’influenza, durante questo periodo dell’anno, senza alcun aspetto insolito o inaspettato.

I rapporti provenienti dalla Cina evocano inevitabilmente quelli dei primi, confusi giorni della pandemia da Covid, e la WHO dopo cinque anni sta ancora premendo sulla Cina per ottenere informazioni più esaustive riguardo all’origine di quel focolaio. Ma la situazione attuale è diversa, per motivi fondamentali. Il Covid era un virus passato all’uomo da animali ed era sconosciuto prima:hMPV è un virus ampiamente studiato e la capacità di testarlo è diffusa. Globalmente, esiste una diffusa immunità della popolazione verso questo virus, costruita negli anni di contatto dovuto alla precedente circolazione del patogeno. Contro il Covid l’immunità era pari a zero. Probabilmente le restrizioni in atto durante la pandemia hanno interrotto la circolazione di hMPV, come pure di altri virus respiratori, per almeno due anni, creando un cosiddetto “debito immune”, cioè l’indebolimento dell’immunità diffusa e la formazione di gruppi di bambini hMPV-naive responsabile della risorgenza del virus. hMPV è un virus a RNA come molti altri virus respiratori e, come tale, può mutare. Questo non implica che esso possa necessariamente causare emergenze sanitarie. Una brutta stagione di hMPV può mettere gli ospedali sotto stress, ma non mettere in crisi l’intero sistema, come avvenne purtroppo per Covid. Tuttavia, anche in questo caso è fondamentale che la Cina condivida apertamente e tempestivamente i suoi dati su questo focolaio, e precisamente dati epidemiologici sui soggetti che la malattia colpisce; dati genomici che confermino che il colpevole è hMPV, e che non compaiano mutazioni potenzialmente pericolose.

Riferimenti

Manuela Callari. hMPV: Is There Cause for Concern? https://www.medscape.com/viewarticle/hmpv-there-cause-concern-2025a10000he

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