2025/01/29 Sfide e opportunità in salute pubblica


I Sistemi Sanitari della maggior parte dei Paesi occidentali si trovano ad affrontare crisi sempre più evidenti. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e la crescente pressione economica stanno mettendo a dura prova la sostenibilità del Servizio Sanitario pubblico. Una tendenza preoccupante è quella verso la privatizzazione della salute, che rischia di esacerbare le disuguaglianze nell’accesso alle cure e nella qualità dei servizi offerti.

Il punto di vista di Fineberg H.V., con focus sulla necessità di ridefinire le priorità della salute pubblica, può rappresentare una preziosa fonte di ispirazione. Affrontare le sfide con approcci innovativi e strategie preventive è essenziale per garantire un futuro più sano e giusto per tutti, nei contesti sia locali che globali.

L’Autore evidenzia come negli Stati Uniti, le misure basilari di salute pubblica raccontano una storia preoccupante. Nonostante una spesa sanitaria pro capite tra le più elevate al mondo, gli indici sanitari sono inferiori a quelli di molte nazioni più povere. Dal 1990 al 2021 l’aspettativa di vita degli americani è calata nel confronto internazionale: da posizioni medie nel ranking globale a collocazioni più basse, passando dal 35° al 46° posto per gli uomini e dal 19° al 47° posto per le donne. Questo declino non solo riflette disparità sanitarie, ma sottolinea anche l’urgenza di ridefinire le priorità della salute pubblica.

Definire le priorità in salute pubblica non è mai stato semplice. Da un lato, la varietà delle esigenze sanitarie è immensa, dall’aumento dell’obesità alla gestione di malattie croniche emergenti, come il long-COVID o le demenze. Dall’altro, le risorse economiche per la prevenzione e la promozione della salute sono spesso limitate, con gran parte dei fondi concentrati sull’assistenza medica curativa. Questo squilibrio è aggravato dalla difficoltà di dimostrare l’impatto positivo degli interventi di salute pubblica, spesso invisibili quando funzionano: chi conta, ad esempio, il numero di infarti prevenuti grazie a uno stile di vita sano?

Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalle disparità geografiche e socioeconomiche. Negli USA, alcuni Stati registrano tassi di mortalità più che doppi rispetto ad altri, e molte comunità svantaggiate hanno accesso limitato a servizi sanitari di base. Questo non solo amplifica le disparità di salute, ma rende ancora più complesso definire interventi che siano equamente distribuiti e accessibili.

Le sfide si estendono anche al contesto culturale e politico. L’esitazione vaccinale, ad esempio, è un fenomeno che non solo mina i progressi raggiunti nella prevenzione delle malattie, ma riflette una più ampia sfiducia nelle istituzioni sanitarie. La polarizzazione politica complica ulteriormente la creazione di consenso su interventi di salute pubblica, rendendo difficile implementare strategie che richiedano un sostegno trasversale.

Altro elemento cruciale è l’interazione tra salute pubblica e interessi commerciali. Settori come l’industria alimentare, del tabacco e dell’alcol esercitano una forte influenza sulle politiche sanitarie, spesso opponendosi a regolamentazioni che potrebbero limitare i loro profitti. Questo crea una tensione tra interessi economici e il benessere collettivo, rendendo più arduo promuovere interventi come la tassazione delle bevande zuccherate o le restrizioni sulla pubblicità di prodotti nocivi.

Le sfide non si limitano al presente, ma includono la necessità di prepararsi per il futuro. Il cambiamento climatico, ad esempio, rappresenta una minaccia crescente per la salute globale, con impatti che vanno dall’aumento delle malattie trasmesse da vettori alla crisi idrica e alimentare. Allo stesso modo, la resistenza antimicrobica è un problema emergente che richiede una risposta coordinata a livello globale.

Stabilire priorità richiede di combinare dati oggettivi con giudizi di valore. Ad esempio, la salute materna può essere considerata importante per diversi motivi: per proteggere i diritti delle donne, per evitare la morte prenatale o per entrambe le ragioni. Analogamente, si devono bilanciare interventi volti a migliorare i risultati sanitari complessivi e quelli mirati a ridurre le disparità sanitarie. Le scelte di priorità sono inevitabilmente influenzate dalle visioni del mondo e dalle convinzioni personali dei decisori, rendendo ancora più complesso il processo in una società polarizzata come quella odierna.

Per orientare meglio le decisioni, è utile classificare gli interventi di salute pubblica in cinque categorie:

  1. Carico di malattia. Interventi basati sull’impatto delle malattie in termini di mortalità e disabilità. Ad esempio, malattie cardiache e cancro rappresentano priorità per la elevata mortalità, mentre depressione e mal di schiena per l’impatto sulla qualità della vita.
  2. Stile di vita e comportamenti. Modifiche a scelte individuali come dieta, esercizio fisico, abuso di tabacco e alcol. Questi comportamenti, condizionati dal contesto sociale, possono essere affrontati con politiche, regolamentazioni e interventi educativi.
  3. Azioni collettive. Interventi diretti alla prevenzione, come vaccinazioni: regolamenti per aria e acqua pulite, o misure di sicurezza stradale.
  4. Condizioni sottostanti. Fattori che esacerbano i rischi per la salute, come disinformazione sui social media, solitudine, povertà e razzismo.
  5. Capacità istituzionali. Miglioramento di infrastrutture e sistemi sanitari, dalla qualità dei servizi di prevenzione al rafforzamento della preparazione pandemica.

Definire le priorità in salute pubblica significa anche considerare interventi che abbiano un impatto trasversale su più categorie. Ad esempio, promuovere una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo non solo riduce il rischio di malattie croniche, ma ha effetti positivi sul benessere mentale e sulle capacità cognitive. Iniziative educative per migliorare la consapevolezza sanitaria possono influenzare positivamente tutti i livelli, dalla prevenzione individuale al rafforzamento delle capacità istituzionali.

È fondamentale anche integrare le priorità a breve termine con una visione a lungo termine. Investire nella prevenzione delle malattie croniche, ad esempio, può sembrare meno urgente rispetto a rispondere a crisi sanitarie immediate, ma nel tempo produce benefici significativi in termini di costi e qualità della vita. Allo stesso modo, rafforzare la capacità di risposta alle emergenze sanitarie è cruciale per garantire la resilienza del sistema di fronte a future pandemie.

Le priorità dovrebbero anche riflettere una maggiore attenzione ai Determinanti Sociali della Salute, come istruzione, occupazione e ambiente. Questi fattori influenzano profondamente la salute delle comunità e richiedono un approccio multisettoriale per essere affrontati in modo efficace. Ad esempio, migliorare l’accesso a spazi verdi nelle aree urbane non solo promuove l’attività fisica, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e migliorare la salute mentale.

Un altro aspetto cruciale è garantire che le priorità siano inclusive e tengano conto delle esigenze delle popolazioni vulnerabili. Ciò significa coinvolgere attivamente le comunità nella pianificazione e nell’implementazione degli interventi, ascoltando le loro preoccupazioni e adattando le strategie alle realtà specifiche.

La scelta delle priorità deve basarsi su quattro criteri fondamentali:

  1. Importanza. L’obiettivo deve avere un impatto significativo sulla salute, affrontando problemi gravi o condizioni che colpiscono molte persone. Questo include anche una valutazione degli effetti a breve e lungo termine, nonché l’impatto su gruppi specifici più vulnerabili.
  2. Fattibilità. Deve esistere un percorso chiaro e realistico per raggiungere il miglioramento desiderato. La fattibilità include la disponibilità di risorse finanziarie, umane e tecnologiche, nonché la capacità di superare ostacoli burocratici o culturali.
  3. Valore. Gli interventi devono essere economicamente sostenibili, offrendo benefici significativi per ogni euro o dollaro speso. Questo criterio valuta non solo il rapporto costo-efficacia, ma anche il ritorno sociale dell’investimento, considerando i benefici indiretti per la comunità, come la riduzione delle disuguaglianze.
  4. Accettabilità. Le strategie devono essere compatibili con i valori e le preferenze delle comunità coinvolte. Coinvolgere attivamente le parti interessate nella progettazione e implementazione degli interventi può migliorare l’accettabilità e garantire maggiore adesione.

Questi criteri devono essere applicati in modo integrato, tenendo conto delle interconnessioni tra gli obiettivi di salute pubblica e le necessità più ampie della società. Ad esempio, un intervento che migliora l’accesso alle cure sanitarie può anche favorire la stabilità economica e il benessere mentale delle comunità.

Paesi dell’area occidentale devono scegliere tra priorità sanitarie attuali e minacce emergenti. Da un lato, condizioni come le malattie cardiache e il cancro, sebbene in declino, continuano a rappresentare un carico significativo per i Servizi Sanitari. Dall’altro, patologie emergenti come depressione, obesità e rischi legati al cambiamento climatico richiedono attenzione immediata. Allo stesso modo, è essenziale prepararsi per future pandemie o altre crisi sanitarie globali, compito spesso sottovalutato dai leader pubblici.

Altro aspetto critico è l’importanza della cooperazione internazionale per affrontare sfide globali come la resistenza antimicrobica o la sicurezza alimentare. Investire nella salute globale non solo è un atto di solidarietà, ma una necessità per proteggere anche la salute nazionale.

Tutto questo rientra nelle politiche ad “alto livello”: il compito, tuttavia, è anche quello di potenziare la collaborazione tra governo e regioni – comunità, aspetto cruciale per garantire coerenza ed efficacia. Il ruolo della comunità è centrale nel determinare il successo di molte iniziative di salute pubblica. Le comunità non sono solo destinatari passivi degli interventi, ma attori chiave che possono contribuire a modellare e implementare politiche efficaci. Coinvolgere le comunità significa ascoltare le esigenze, considerare le prospettive culturali e sociali, e costruire fiducia. Questo approccio è particolarmente importante nelle comunità emarginate, dove la sfiducia nelle istituzioni è spesso radicata.

Un esempio efficace è rappresentato dai programmi di educazione sanitaria guidati da membri della comunità stessa, che fungono da intermediari culturali e linguistici. Questi programmi non solo migliorano l’adesione agli interventi sanitari, ma rafforzano il senso di appartenenza e di empowerment all’interno della comunità.

Le comunità possono anche giocare un ruolo cruciale nella creazione di ambienti favorevoli alla salute. Ad esempio, la pianificazione urbana partecipativa può garantire che spazi verdi, piste ciclabili e infrastrutture per l’attività fisica siano inclusi nei piani di sviluppo. Inoltre, le comunità possono mobilitarsi per influenzare le politiche pubbliche, come il miglioramento dell’accesso a cibi sani o l’adozione di leggi antifumo.

In definitiva, una collaborazione genuina tra istituzioni e comunità locali è essenziale per garantire che gli interventi siano non solo efficaci, ma anche sostenibili e culturalmente appropriati.

La salute pubblica è un campo dinamico e complesso, dove definire priorità richiede un equilibrio tra dati, valori, risorse e visioni a lungo termine. Le sfide che affrontiamo oggi, dal cambiamento climatico alla resistenza antimicrobica, evidenziano la necessità di un approccio globale e integrato.

È essenziale riconoscere che la salute pubblica non è solo una questione di politiche governative, ma anche di responsabilità collettiva. Leader, professionisti sanitari, comunità locali e cittadini devono collaborare per affrontare queste sfide con strategie innovative e sostenibili.

Investire in prevenzione e promozione della salute non solo è una scelta intelligente, ma una necessità. Questo investimento deve essere accompagnato da un impegno a lungo termine per garantire che tutti, indipendentemente dal background socioeconomico, abbiano accesso a opportunità di vita sana. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire un futuro più sano, equo e resiliente per le generazioni presenti e future.

Riferimenti

Harvey V. Fineberg. Setting Public Health Priorities in the United States Jama January 24, 2025, doi:10.1001/jama.2025.0485. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2829637

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