L’adolescenza è una fase della vita in intensa trasformazione, a motivo della crescita e maturazione di tutti gli organi e apparati fisiologici. Tra i 10 e i 19 anni si acquista in media il 20% della statura finale dell’adulto e il 50% del peso, con cospicuo rimodellamento dello scheletro e aumento della massa ossea del 40%. È inevitabile quindi che il legame tra la nutrizione e lo sviluppo dell’adolescente sia forte. Inoltre, gli adolescenti di oggi crescono in un tempo di drastici mutamenti, quali il cambiamento climatico, l’urbanizzazione crescente, l’alimentazione sbilanciata verso cibi a maggiore contenuto calorico e minore valore nutrizionale, la pandemia da Covid-19, la crescente diseguaglianza socioeconomica. Le conseguenze di questi mutamenti hanno un impatto profondo, sia sullo stato nutrizionale che sulla crescita degli adolescenti.
La pubertà
La pubertà segna l’inizio della fase di crescita lineare dell’individuo, caratterizzata dall’accrescimento osseo, muscolare e della massa grassa. L’inizio e la durata della pubertà sono molto diversi tra adolescenti cresciuti in ambienti con diversa qualità/quantità di cibo nell’infanzia: ad esempio nelle ragazze in buona salute, l’età della prima mestruazione (menarca) è mediamente di 12,6 anni nei Paesi ad alto reddito, mentre è di 15,1 anni nelle zone rurali del Gambia. Anche l’adiposità influenza in modo significativo l’esordio della pubertà in entrambi i sessi.
L’inizio precoce e la breve durata della pubertà sono correlati con l’instaurarsi dell’obesità dopo i 40 anni. Inoltre, anche lo stato nutrizionale dei genitori e del bambino influenzano l‘andamento della pubertà. L’obesità della madre prima del concepimento predice un inizio precoce della pubertà nella prole. Altri fattori condizionanti sono: l’allattamento al seno e la sua durata, e la composizione degli alimenti: la dieta iperproteica anticipa la pubertà e accorcia la sua durata rispetto a una dieta ricca di vegetali, ma in misura minore di una dieta ricca di carboidrati e grassi.
Aumento di statura o crescita lineare
L’aumento della statura, o crescita lineare, ha la sua massima velocità subito dopo l’infanzia, ed avviene in due fasi: prima, le cellule responsabili dell’allungamento osseo, i condrociti, costruiscono un modello proteico dell’osso allungato, poi le cellule formatrici di tessuto osseo, gli osteoblasti, secernono e depositano una matrice minerale sul modello proteico appena creato, consolidando il tessuto neoformato in osso. Senza la prima fase l’aumento di statura non può avvenire; senza la seconda, la neo-crescita va perduta e il modello proteico è riassorbito. Molte sostanze nutritive sono importanti per la funzione dei condrociti e per assicurare il consolidamento minerale (basti pensare al calcio e al ferro). Il normale svolgimento della crescita lineare è molto condizionato dalle condizioni in cui il bambino ha vissuto precedentemente, non solo riguardo alle condizioni specifiche della nutrizione, ma anche alle condizioni socioeconomiche e relazionali. Il miglioramento di tutti questi fattori (e non solo quelli legati al cibo) può, nel corso della tarda infanzia e prima adolescenza, recuperare il mancato aumento di statura, sebbene non totalmente.
Composizione corporea
Durante l’adolescenza, la proporzione e la distribuzione dell’osso, della massa magra (muscoli) e della massa grassa formano le basi della futura salute muscoloscheletrica e metabolica. Il tempo, la durata e la velocità dello sviluppo di questi indicatori della composizione corporea sono determinanti per ottimizzare gli interventi nutrizionali. Ci sono marcate differenze tra i sessi: la biologia ci dice che, almeno nei Paesi ad alto reddito, le ragazze raggiungono la massima velocità di crescita a un’età media di 11,8 anni e i ragazzi a 13,5 anni. Inoltre, le ragazze hanno meno massa magra e più massa grassa, ma la massa grassa viscerale è maggiore nei maschi in tarda adolescenza. E’ su questa distribuzione che si può intervenire per prevenire l’obesità nell’individuo adulto. L’andamento dell’acquisizione di osso è simile nei maschi e nelle femmine, ma il contenuto minerale finale dell’osso è maggiore nei maschi e il plateau è raggiunto da quest’ultimi circa due anni più tardi (18 anni nelle ragazze e 20 anni nei ragazzi, in media). L’inizio e la durata della pubertà e la nutrizione possono influenzare il picco di massa ossea. Un inizio ritardato può portare a una riduzione del 10% della densità minerale ossea, con aumentato rischio di fratture dell’anca più avanti nella vita. Gli interventi nutrizionali vanno dunque adattati anche al sesso.
Funzionalità cardiorespiratoria
È stato dimostrato che una buona funzionalità cardiorespiratoria nell’adolescenza è predittiva di un profilo favorevole riguardo alla malattia cardiovascolare nella vita adulta in ambedue i sessi, vale a dire pressione sanguigna normale, profilo lipidico equilibrato e ridotto livello di glucosio a digiuno. Inoltre, un’attività fisica continuativa da moderata a vigorosa contribuisce alla “fitness” cardiorespiratoria, che a sua volta ha effetti benefici sulla composizione corporea e l’adiposità. L’instaurazione di sane abitudini non sedentarie, insieme ad un’alimentazione equilibrata, sarà responsabile di salutari benefici nel lungo termine.
Sviluppo neurologico
Il cervello raggiunge circa il 90% delle sue dimensioni adulte già all’età di 6 anni, ma i circuiti di connessione e la mielinizzazione delle fibre nervose continuano ad evolversi. Il cervello dell’adolescente è caratterizzato da neuroplasticità, cioè dalla capacità delle reti neurali di riorganizzarsi in adattamento alle condizioni sociali, di apprendimento e di nutrizione. Parimenti, la plasticità comporta la suscettibilità ai fattori ambientali avversi, come la cattiva alimentazione e lo stress, cosa che spiega perché molti disordini psichiatrici si manifestano per la prima volta nell’adolescenza. La nutrizione può avere effetti diretti e indiretti sulla maturazione del cervello: basti pensare alla grave denutrizione dell’anoressia nervosa, che può interrompere lo sviluppo puberale con deficit della flessibilità cognitiva e della Memoria di Lavoro (o Working Memory), ossia la facoltà che permette di mantenere in memoria e, al tempo stesso manipolare, le informazioni. In questa condizione avvengono vere e proprie alterazioni della struttura cerebrale, con diminuzione della materia grigia e bianca dell’encefalo, largamente reversibili in risposta al miglioramento dello stato nutrizionale e al recupero di peso, se la condizione non diventa cronica.
Adolescenza e gravidanza
La capacità di essere dei buoni genitori si realizza al meglio per coloro che hanno largamente completato lo sviluppo fisico, mentale, sociale ed emozionale dell’adolescenza. Tuttavia, la WHO riporta che circa 16 milioni di ragazze adolescenti diventano madri ogni anno nei Paesi a medio/basso reddito, particolarmente in contesti di grave povertà nutrizionale, come nell’Africa sud-Sahariana e nell’Asia del sud. Non solo, la gravidanza svantaggia la madre, che deve lasciare l’eventuale istruzione, limitando così le sue opportunità di vita futura e perpetuando il ciclo della povertà, ma i neonati (specialmente di gravidanze nella prima adolescenza) sono a rischio di nascita pretermine, basso peso neonatale, cattivo stato nutrizionale, scarsa crescita ed elevata mortalità durante l’infanzia. Sebbene non esista quasi nessun dato sui padri adolescenti, le poche evidenze che ci sono indicano che la situazione sia la stessa per i maschi. Quindi, se visto alla luce del rapporto tra gravidanza e genitorialità, il pesante fardello della malnutrizione adolescenziale nel mondo è un enorme problema.
Il messaggio
Lo sviluppo biologico durante l’adolescenza consiste in una fine orchestrazione della maturazione di diversi sistemi fisiologici, che si influenzano reciprocamente, talora in modo diverso nei due sessi. La sotto-nutrizione e l’obesità hanno effetti diversi sull’armonia di questi sistemi. La futura ricerca sulla biologia dell’adolescenza non dovrà focalizzarsi su un singolo sistema, ma su uno studio integrato dei diversi sistemi nel corso della vita. La ricerca deve approdare ad una migliore comprensione delle relazioni tra sviluppo puberale e nutrizione, attività fisica e stato metabolico. Lo scopo è l’elaborazione di strategie per ottimizzare la crescita e prevenire le malattie. In un tempo in cui una rapida transizione nutrizionale sta rivoluzionando globalmente le diete per la maggior parte dei giovani in tutto il mondo, migliorare l’alimentazione degli adolescenti rappresenta un’opportunità per configurare la salute e il benessere di questa generazione e della prossima.
Riferimenti
Norris S.A.et al. Nutrition in adolescent growth and development, The Lancet Series. 29 november 2021. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(21)01590-7 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)01590-7/fulltext