COVID-19. Vaccinarsi consapevolmente. Cosa chiedere al medico


Qual’ è il vaccino migliore? Si può scegliere?

Tutti i vaccini approvati dagli Enti di controllo EMA (EU) e AIFA (IT) sono in grado di produrre immunità nei confronti del virus. Per il momento, e per diversi mesi, sarà utilizzato il vaccino a disposizione. In futuro verranno approvati altri vaccini (ce ne sono circa 200 in sperimentazione): si può pensare che si arrivi a una vaccinazione personalizzata sul profilo di rischio del singolo.

Il vaccino per COVID-19, è sicuro?

Anche se la messa a punto di questi vaccini è stata straordinariamente rapida data la situazione di emergenza, la sperimentazione in tre fasi richiesta per qualunque tipo di vaccino è stata rispettata in tutti i casi. Il vaccino è stato somministrato a decine di migliaia di volontari tra 16 e 89 anni, in tutto il mondo e il profilo di sicurezza è paragonabile a quello degli altri vaccini. Gli effetti indesiderati possono essere localizzati al sito di iniezione (dolore alla spalla), o generali, come mal di testa, febbre debole, dolori muscolari. Tali effetti non si verificano di frequente e si risolvono spontaneamente nel giro di qualche ora. Si sono tuttavia registrati rari casi di patologie gravi (shock anafilattico, aritmie parossistiche), soprattutto in soggetti con storia di allergie. Ricordiamo che ciò può sempre succedere nella somministrazione di un qualunque vaccino o farmaco, a causa dell’interazione di questo con una situazione specifica dell’individuo che lo riceve, nota o incognita. Il soggetto è comunque trattenuto in osservazione nel luogo di vaccinazione per mezz’ora dopo la puntura.

Le persone vaccinate possono infettare altre persone?

Le persone vaccinate non albergano il virus, vista la composizione dei vaccini. Dagli studi condotti a tutt’oggi sappiamo che il vaccino induce una risposta immunitaria in grado di neutralizzare il virus impedendone la riproduzione. La stragrande maggioranza dei vaccinati sono protetti dalla malattia da SARS-CoV-2, e solo una minima parte la manifesta, comunque in forma attenuata. Data la rapidità di sviluppo dei vaccini, solo il proseguimento degli studi potrà stabilire se i vaccinati si possono infettare restando asintomatici e contagiare eventualmente altre persone.

A chi è raccomandato il vaccino?

Attualmente la vaccinazione anti-COVID-19 non è obbligatoria e prevede la sottoscrizione del modulo di consenso informato da parte del soggetto. Tuttavia, per sconfiggere questa devastante epidemia, l’obiettivo è di somministrare il vaccino al 60-70% della popolazione, per ottenere la cosiddetta “immunità di gregge”. Le campagne vaccinali in atto praticamente in tutti i Paesi del mondo prevedono una priorità di somministrazione, che tiene conto della fragilità dei diversi soggetti e della probabilità che hanno di trasmettere la malattia. Tale gradualità è determinata dalla disponibilità dei vaccini che vengono forniti man mano nel tempo, in base alla capacità produttiva delle compagnie farmaceutiche che devono soddisfare l’enorme richiesta di dosi da distribuire.

Di seguito le categorie:

  1. Medici, infermieri e tutto il personale che opera in strutture sanitarie
  2. Ospiti e personale delle RSA e residenze per anziani e disabili
  3. La popolazione anziana, partendo da coloro che hanno più di 80 anni e via via le fasce più giovani (75-80, 70-75 anni e giù fino ai 55 anni)
  4. Disabili e portatori di patologie croniche
  5. Coloro che lavorano nei servizi essenziali, come la scuola, e/o a contatto col pubblico
  6. Tutta la popolazione, indipendentemente dall’età, che chiede di essere vaccinata rispettando il suo profilo di rischio e la disponibilità dei vaccini.

E i bambini?

I bambini e i ragazzi < 16 anni non saranno vaccinati, salvo profili di rischio particolari. Studi specifici sulla vaccinazione anti-COVID-19 pediatrica sono in corso, ma non ancora sufficienti.

Saranno vaccinati i soggetti guariti da COVID-19?

Questi soggetti hanno sviluppato anticorpi anti-SARS-CoV-2, e sono pertanto naturalmente immunizzati. Comunque, la vaccinazione viene somministrata indipendentemente dal fatto che il soggetto abbia o no fatto COVID-19, se ha dato il suo consenso.  La vaccinazione potrebbe rafforzare e prolungare la protezione, anche perché sono stati riportati casi di reinfezione. Anche questa domanda troverà risposta col tempo e lo studio di più casi.

I soggetti con tumore o malattie croniche gravi, devono vaccinarsi?

. La loro fragilità li espone fortemente alla malattia da SARS-CoV-2. Saranno vaccinati in un momento adatto della loro malattia, ad esempio in un periodo di remissione o di “off therapy”, a giudizio dell’équipe medica curante.

E i soggetti immunodepressi per malattie (HIV) e/o terapie?

Come per i bambini, mancano i dati relativi a questi soggetti. Sebbene sia ipotizzabile che la loro risposta al vaccino non sarà ottimale, non vi sono controindicazioni né problemi di sicurezza; quindi possono essere vaccinati.

E gli allergici?

I soggetti con una storia di allergie, soprattutto gravi, potranno essere vaccinati a giudizio del medico curante. Le allergie comuni, soprattutto ai farmaci, vanno segnalate prima della vaccinazione. Quest’ultima avviene comunque in ambiente protetto, dove eventuali reazioni immediate possono essere trattate tempestivamente.

Verranno vaccinate anche le donne in gravidanza?

Anche qui non si dispone ancora di dati scientifici, come pure per le donne in allattamento. Il vaccino non è comunque controindicato in gravidanza. La decisione spetta alla attenta valutazione del bilancio rischio/beneficio da parte del medico.

Riferimenti

Società Italiana di Medicina Generale-SIMG. Documento sul vaccino anti-COVID-19. https://www.simg.it/raccomandazioni-per-la-gestione-domiciliare-del-paziente-con-covid-19-2/