Gravidanza e infezione da SARS- CoV-2


Che cosa è noto su gravidanza e infezione da SARS-CoV-2?

Dati recenti dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) indicano che donne gravide con Sindrome Respiratoria Grave da SARS-CoV-2 hanno maggiori probabilità di essere ricoverate in Unità di Terapia Intensiva o sottoposte a ventilazione meccanica rispetto a donne in età riproduttiva non gravide; inoltre, vi sarebbe un aumentato rischio di morte sia fetale che materna. Modifiche immunologiche tipiche della gravidanza possono predisporre a maggiore morbilità nei confronti di virus respiratori; ad oggi, dati su gravità di COVID-19 sono stati in gran parte estrapolati da popolazioni di donne, gravide e non, contagiate da SARS-CoV-1 o con Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS).

Edlow e coll. hanno voluto approfondire tale aspetto; in particolare, quantificare la carica di SARS-CoV-2 nei biofluidi materni e neonatali, il passaggio transplacentare di anticorpi anti-SARS-CoV-2 e l’incidenza di infezione feto-placentare.

Lo studio ha coinvolto 64 donne positive per SARS-CoV-2: di queste, 23 (36%) erano asintomatiche, 22 (34%) avevano una malattia lieve, 7 (11%) avevano una malattia moderata, 10 (16%) avevano una malattia grave e 2 (3%) aveva una malattia critica.

I risultati sono stati i seguenti:

  • Carica virale.  Si è rilevata assenza di viremia nel sangue materno o del cordone ombelicale, e nessuna evidenza di trasmissione verticale. A livello placentare non è mai stato rilevato RNA di SARS-CoV-2. L’assenza di viremia potrebbe essere espressione di un maggior controllo materno sul virus; peraltro, il basso tasso viremico è anche giustificato dalla bassa prevalenza di infezione placentare.  E’ importante sottolineare che nel caso di influenza contratta in gravidanza si verifica una buona risposta da parte di cellule ad azione citotossica (Natural Killer e Linfociti T), prima linea di difesa contro patogeni; evento molto probabile anche in corso di COVID-19.
  • Passaggio transplacentare di anticorpi. Il trasferimento di anticorpi IgG dalla mamma SARS-CoV-2 positiva risulta significativamente inferiore rispetto a quello di anticorpi anti virus influenzali, antipertosse, anti rosolia e morbillo. I dati suggeriscono una potenziale alterazione di anticorpi specifici per SARS-CoV-2, con conseguente compromesso trasferimento e maggior rischio di infezione per il neonato.  Comportamento simile è stato identificato per altre malattie infettive (dengue, infezione da HIV), e non è improbabile possa verificarsi anche in corso di infezione da SARS- CoV- 2.
  • Infezione placentare.  Non è stata evidenziata infezione placentare, e ciò fa ritenere molto probabile la presenza di meccanismi di difesa intrinseci. La mancanza di viremia e la ridotta espressione dell’Enzima 2 di Conversione dell’Angiotensina placentare (ACE 2) e di Serina Proteasi 2 Transmembrana (TMPRSS2) potrebbero rappresentare meccanismi che proteggono dalla trasmissione verticale del virus.

Il comportamento di SARS-CoV-2 è diverso da quello di altri virus?

La maggior parte delle infezioni virali può essere trasmessa per via transplacentare; per alcuni virus (HIV, Zika, virus dell’herpes simplex) la trasmissione si verifica molto facilmente, mentre per altri (virus influenzali) è rara. In corso di infezione da SARS-CoV-2, l’inefficienza della trasmissione verticale può essere spiegata da bassi livelli di viremia materna e dalla ridotta espressione placentare di ACE 2 e TMPRSS2, entrambi necessari per l’ingresso del virus nella cellula ospite. 

Lo studio di Edlow mette in evidenza l’inefficiente trasferimento al neonato di anticorpi materni anti SARS-COV-2. Il dato è in contrasto con quanto osservato per l’influenza, in cui gravide vaccinate possono proteggere il neonato per diversi mesi dopo il parto, grazie al passaggio transplacentare di immunoglobuline G anti-influenzali specifiche.

 Va tuttavia sottolineato che la protezione del neonato è possibile. Un’indagine condotta a New York su 116 madri con infezione ha dimostrato che le stesse potevano allattare in sicurezza praticando un’accurata igiene delle mani e del seno. Nessun neonato è divenuto sintomatico o positivo al test per SARS-CoV 2.

In conclusione, i dati ad oggi disponibili dimostrerebbero che la trasmissione placentare di SARS-CoV-2 è improbabile, grazie a specifici meccanismi di controllo; per contro, il neonato potrebbe non essere protetto da anticorpi materni, in quanto esisterebbe un difetto di trasferimento degli stessi, a differenza di quanto si verifica dopo vaccinazione antinfluenzale materna. Di qui l’importanza di studi clinici sul vaccino SARS-CoV-2, con l’obiettivo di verificarne la reale efficacia, sia nella mamma che nel bambino.

Riferimenti

Edlow AG et al. Assessment of Maternal and Neonatal SARS-CoV-2 Viral Load, Transplacental Antibody Transfer, and Placental Pathology in Pregnancies During the COVID-19 Pandemic. JAMA, December 22, 2020. https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2774428

Jamieson DJ et al. JAMA, December 22, 2020. Protecting Pregnant Women and Their Infants From COVID-19: Clues From Maternal Viral Loads, Antibody Responses, and Placentas. https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2774422

Salvatore CM et al. Neonatal management and outcomes during the COVID-19 pandemic: an observation cohort study.  Lancet Child Adolesc Health. July 23, 2020.  https://www.thelancet.com/journals/lanchi/article/PIIS2352-4642(20)30235-2/fulltext