Il suicidio rappresenta un problema crescente di salute pubblica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno circa 703.000 persone nel mondo muoiono per suicidio, mentre milioni convivono con ideazione suicidaria e tentativi non fatali. Negli Stati Uniti nel 2022 si sono registrati 49.449 suicidi, con un aumento del 33% rispetto al 2000. Tra i giovani l’incremento è particolarmente allarmante: il suicidio è la seconda causa di morte tra 15 e 29 anni, evidenziando l’urgenza di interventi mirati.
La terapia concentrata sul presente (PCT) e le terapie cognitivo-comportamentali (CBT) focalizzate sul suicidio sono interventi psicoterapeutici riconosciuti per ridurre l’ideazione suicidaria e i sintomi psichiatrici. PCT aiuta i pazienti a gestire le difficoltà quotidiane con un approccio flessibile, concentrandosi su psico educazione iniziale, supporto emotivo e tematiche proposte dal paziente, senza approfondire competenze specifiche. Le CBT focalizzate sul suicidio, tra cui la CBT breve (CBTB), affrontano direttamente i comportamenti suicidari e insegnano tecniche di regolazione emotiva in situazioni di stress.
Numerose prove confermano la sicurezza e l’efficacia della telemedicina nei Servizi di Salute Mentale, ma l’efficacia degli interventi per la prevenzione del suicidio resta incerta, soprattutto per i pazienti ad alto rischio. Durante la pandemia di COVID-19, l’uso della telemedicina è cresciuto rapidamente, diventando il principale metodo di assistenza. Nonostante un ritorno ai Servizi in presenza nel post-pandemia, la telemedicina rimane rilevante grazie alla sua accettabilità e capacità di superare barriere storiche, anche se ulteriori studi sono necessari per valutarne sicurezza ed efficacia.
Lo studio
Un importante studio pubblicato su JAMA Network Open ha dimostrato l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale breve (BCBT) nella prevenzione del suicidio, quando erogata tramite telemedicina. Lo studio randomizzato, condotto tra il 2021 e il 2023, ha messo a confronto BCBT e Terapia Concentrata sul Presente (PCT) ed ha coinvolto 96 adulti ad alto rischio di suicidio. I risultati sono stati:
- Riduzione del 41% dei tentativi di suicidio in pazienti sottoposti a BCBT rispetto a quelli trattati con PCT. Nel contempo si è evidenziata l’efficacia di un approccio che insegna strategie per affrontare crisi emotive e prevenire comportamenti autodistruttivi.
- Ideazione suicidaria. In entrambi i gruppi si è registrata una significativa modifica dell’ideazione suicidaria, confermando l’utilità di entrambe le terapie nel migliorare il benessere mentale. Tuttavia, la riduzione dei tentativi di suicidio è stata più marcata nel gruppo BCBT, suggerendo che i meccanismi di intervento vadano oltre l’affrontare le cause dell’ideazione.
I limiti della ricerca sono correlabili al campione ristretto, provenendo la maggior parte dei partecipanti da contesti urbani o suburbani con accesso stabile a Internet. In futuro saranno necessarie ricerche su campioni più ampi e diversificati. Altro fattore limitante è l’autovalutazione: i dati sui tentativi di suicidio si basano infatti su dichiarazioni dei partecipanti, che potrebbero non riflettere appieno la realtà.
Pur se preliminari, i risultati dello studio segnano un importante passo avanti; si evidenzia infatti che il trattamento psicoterapico può essere erogato anche tramite telemedicina. Tale approccio,ampiamente adottato durante la pandemia di COVID-19, si è rivelato una modalità sicura ed efficace anche nel trattamento di soggetti con problemi di salute mentale. L’attuale ricerca non solo dimostra che BCBT, somministrata tramite sessioni video, può mantenere intatta la sua efficacia, ma anche che la telemedicina potrebbe rappresentare un’opportunità per raggiungere un numero maggiore di persone in difficoltà, riducendo barriere storiche come la distanza geografica o la mancanza di risorse locali.
NOTE. Caratteristiche di PCT e di BCBT
La Terapia Concentrata sul Presente (PCT) e le Terapie Cognitivo-Comportamentali (CBT) focalizzate sul suicidio rappresentano approcci complementari nella gestione del rischio suicidario, con metodologie e obiettivi distinti ma efficaci.
Terapia Concentrata sul Presente (PCT). Si focalizza sull’affrontare difficoltà attuali che contribuiscono ai sintomi psicologici e al rischio suicidario, senza includere l’apprendimento sistematico di tecniche cognitive o comportamentali. È particolarmente utile per 1) ridurre l’ideazione suicidaria e i sintomi psichiatrici correlati e 2) per migliorare la capacità di adattamento alle sfide quotidiane.
Componenti principali di PCT sono
- Psicoeducazione iniziale. Durante le prime sessioni, i pazienti apprendono i sintomi legati all’ideazione suicidaria e sviluppano un piano di sicurezza per affrontare eventuali crisi
- Supporto emotivo. Il terapeuta offre ascolto attivo e validazione emotiva, aiuta il paziente ad esplorare i problemi della vita quotidiana
- Flessibilità tematica. Le sessioni successive si basano sulle esigenze del paziente, che può proporre argomenti specifici, annotandoli in un diario. Il terapeuta guida la discussione fornendo supporto e suggerimenti per la risoluzione dei problemi
Limiti della PCT sono ilnon insegnare competenze specifiche, come la regolazione emotiva o la rivalutazione cognitiva, e il concentrarsi principalmente sul supporto e sull’adattamento immediato.
Terapie Cognitivo-Comportamentali (CBT), incluse le varianti brevi focalizzate sul suicidio (CBTB), affrontano il rischio suicidario in modo diretto e strutturato, integrando tecniche specifiche per la gestione delle emozioni e dei pensieri negativi. Studi clinici hanno dimostrato che le CBT possono ridurre i pensieri e i comportamenti suicidi del 50% o più rispetto ai trattamenti abituali, e che la CBT breve (CBTB) si è dimostrata efficace in vari contesti, come tra soldati in servizio attivo, adolescenti e giovani adulti, nonché in pazienti ospedalizzati.
Il modello terapeutico si sviluppa in tre fasi:
Regolazione emotiva (prime 5 sedute)
- Comprensione della crisi suicidaria
- Sviluppo di un piano di risposta alla crisi
- Tecniche di rilassamento e consapevolezza per gestire lo stress emotivo
Rivalutazione cognitiva (5 sedute successive)
- Identificazione e modifica dei pensieri negativi (es. sentire un peso o provare disperazione)
- Sviluppo di schemi di pensiero più adattivi
Prevenzione delle ricadute (ultime 2 sedute)
- Simulazioni di crisi future per praticare le competenze apprese
- Uso di tecniche, come la risoluzione dei problemi e la gestione emotiva, per affrontare lo stress futuro.
Punti di forza della CBT sono: intervento diretto, in quanto l’obbiettivo primario è rappresentato dall’affrontare direttamente il comportamento suicidario e, capacità preventiva perché oltre a superare la crisi attuale il paziente è aiutato a prevenire futuri episodi suicidari.
Dal confronto delle due metodologie risulta che
- La PCT è più flessibile e orientata al supporto immediato per affrontare problemi attuali
- Le CBT sono più strutturate, mirano a insegnare competenze specifiche e hanno un approccio sistematico per affrontare il rischio suicidario, sia nel breve che nel lungo termine.
Entrambi gli approcci sono utili e possono essere integrati in base alle esigenze del paziente. La PCT può fornire un supporto iniziale efficace per chi è sopraffatto dalle difficoltà quotidiane, mentre le CBT offrono strumenti più approfonditi per affrontare e prevenire pensieri e comportamenti suicidari, promuovendo cambiamenti duraturi nel modo di gestire le emozioni e di affrontare lo stress.
Riferimenti
World Health Organization. Suicide. Updated August 29, 2024. Accessed October 7, 2024. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/suicide
Justin C Baker at al. Telehealth Brief Cognitive Behavioral Therapy for Suicide Prevention. A Randomized Clinical Trial. November 12, 2024. JAMA Netw Open. 2024;7(11):e2445913. doi:10.1001/jamanetworkopen.2024.45913. https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2826055
Bryan CJ, et al; STRONG STAR Consortium. Evaluating potential iatrogenic suicide risk in trauma-focused group cognitive behavioral therapy for the treatment of PTSD in active duty military personnel. Depress Anxiety. 2016;33(6):549-557. doi:10.1002/da.22456 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26636426/
Frost ND, et al. The evidence for present-centered therapy as a treatment for post traumatic stress disorder. J Trauma Stress. 2014;27(1):1-8. doi:10.1002/jts.21881 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jts.21881
Immagine tratta da Freepik