Prevenzione di SARS-CoV-2. Confezioniamo la mascherina.


Selezione del materiale. Nella scelta del tessuto per confezionare la  mascherina si devono tenere in considerazione tre fattori: l’ efficienza di filtrazione, la traspirabilità e il fattore di qualità del filtro. L’efficienza di filtrazione dipende dalla consistenza del tessuto, dalla fibra o dal diametro del filo e, nel caso di “tessuto non tessuto”, dal processo di fabbricazione. La filtrazione può variare  tra  0,7% e 60%. Maggiore è l’efficienza di filtrazione, maggiore è la barriera fornita dal tessuto. La traspirabilità consiste nella capacità di poter respirare attraverso la maschera. Due strati di “tessuto non tessuto”, utilizzato per gli strati esterni di maschere mediche monouso, offrono un’adeguata filtrazione e traspirabilità, mentre maschere in tessuto di cotone sono generalmente molto traspiranti ma offrono una filtrazione inferiore. Il fattore di qualità del filtro ( “Q”) è una funzione dell’efficienza di filtrazione e della traspirabilità: valori elevati indicano una migliore efficienza complessiva.    
Numero di strati. Per le maschere non mediche il numero di strati dipende dal tipo di tessuto; in genere sono richiesti almeno tre strati. Tessuti misti, per es. nylon e poliestere, se ripiegati in due offrono un’efficienza di filtrazione 2-5 volte maggiore rispetto a un singolo strato dello stesso tessuto. Maschere di soli fazzoletti di cotone dovrebbero comprendere almeno 4 strati; materiali molto porosi, come la garza, anche se in  più strati, forniscono un’efficienza di  filtrazione del  3%.
Con materiali a trama stretta la traspirazione può ridursi se si  aumenta il numero di strati.

Combinazione di materiali. La combinazione ideale per maschere non mediche dovrebbe comprendere tre strati: 1) uno strato interno di materiale idrofilo (ad es. cotone o miscele di cotone); 2) uno strato esterno in materiale idrofobo (ad es. polipropilene, poliestere o loro miscele) per limitare la contaminazione esterna; 3) uno strato idrofobo intermedio di materiale sintetico (es. polipropilene) o di cotone, per migliorare l’efficienza di filtrazione.
Forma della maschera. La maschera (in genere confezionata a piega piatta o a becco d’anatra) deve adattarsi strettamente al naso, alle guance e al mento di chi la indossa. Se non aderisce al viso, l’aria interna / esterna penetra dai bordi anziché essere filtrata dal tessuto. È pertanto importante che la maschera sia mantenuta nella giusta posizione mediante elastici o stringhe.
Rivestimenti del tessuto.  Applicare composti come la cera può potenziare l’effetto  barriera e rendere la maschera resistente ai fluidi; per contro, il rivestimento potrebbe otturare  i pori e rendere difficile la respirazione. Inoltre, l’aria non filtrata può sfuggire dai lati della maschera durante l’espirazione; il rivestimento non è pertanto raccomandato.
Manutenzione maschera. La maschera deve essere utilizzate da una sola persona, deve essere cambiata se bagnata o visibilmente sporca e, se bagnata, non deve essere indossata per un lungo periodo di tempo. La maschera rimossa va sistemata in un sacchetto sigillabile sino a quando non sia lavata. Maschere non mediche devono essere lavate frequentemente e maneggiate con cura, per non contaminare altri oggetti.
La maschera va eliminata quando gli strati di tessuto appaiono usurati.
I tessuti per realizzare maschere devono poter essere lavati in acqua calda (60 ° C), con sapone o detergente per bucato. “Tessuti non tessuti” in polipropilene e  tessuti di fibre naturali sopportano  alte temperature:  possono essere sterilizzati a vapore o bolliti. Laddove non sia disponibile acqua calda, la maschera può essere lavata con sapone / detergente a temperatura ambiente,  immersa  in soluzione di cloro allo 0,1% per un minuto, quindi sciacquata con acqua per eliminare eventuali residui tossici.